Rischio sismico: il patrimonio edilizio italiano a rischio
Il 60% del patrimonio edilizio italiano è a rischio: la situazione della pericolosità sismica in Italia
Il rischio sismico riguarda tutto il territorio italiano, in misura diversa. Le normative sono cambiate negli anni e le mappe della pericolosità sismica sono state modificate più volte, quindi la maggior parte degli edifici ad oggi non è conforme alle normative: secondo il rapporto ANCE-Cresme, stiamo parlando del 60% del patrimonio edilizio italiano.
Rischio sismico
Secondo il rapporto, le aree e elevato rischio sismico corrispondono al 44% del territorio italiano, in cui si trovano 10,7 milioni di abitazioni e 5,4 milioni di edifici.
La situazione in Emilia dopo il terremoto
Dopo il sisma in Emilia sono stati effettuati sopralluoghi, specialmente nella provincia di Modena: il 36% degli edifici è stato dichiarato agibile, mentre il 22% è soltanto parzialmente o temporaneamente inagibile. Il 42% degli edifici, invece, è inagibile.
Il settore non residenziale è stato quello più danneggiato, con il 50% di edifici dichiarati inagibili, mentre soltanto il 27% è agibile.
I capannoni industriali e il rischio sismico
Secondo il rapporto, il rischio sismico è molto elevato per alcune categorie di edifici, tra cui spiccano i capannoni industriali. Il 7% degli edifici produttivi italiani è stato costruito prima del 1950, mentre 4 capannoni su 10 sono stati costruiti negli anni Settanta e Ottanta.
L'adeguatezza dei capannoni industriali è stata una delle tematiche più sentite del dibattito dopo il terremoto in Emilia, e sono state stabilite delle linee guida per il rilascio provvisorio del certificato di agibilità sismica.
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